Legge 194: pretendiamo libertà e autodeterminazione!

Legge 194: pretendiamo libertà e autodeterminazione!

arci ovest 12-07-2024

PRETENDIAMO!

Esiste una legge, la 194/1978, che definisce le Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza, ma che, pur essendo tale, trova nella sua applicazione e difesa una serie di ostacoli oggettivi spesso messi in campo da rappresentanti delle Istituzioni, che invece di difenderla e vigilarne la corretta applicazione, intervengono, più o meno apertamente, con l’intento di ostacolarla.

È d’obbligo constatare che, quando si tratta di un problema che riguarda il corpo femminile, il patriarcato, fenomeno che riguarda anche molte donne al potere, alza la voce per dettare le regole.

L’articolo 1 di tale legge dice chiaramente: Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.

I consultori sono diventati proprio i luoghi dove trovare un aiuto professionale e umano riguardo alla decisione da prendere. E non sono come si sostiene abortifici, luoghi dove si vogliono convincere le donne all’aborto, ma sono luoghi dove la persona viene rispettata e si cerca di capire insieme a lei quali sono i motivi che la spingono a prendere la decisione di abortire. Sembrerebbe la soluzione ideale, vero? Invece nel tempo i consultori sono diventati sempre di meno e i superstiti sono stati privati sia di risorse economiche che di personale necessario. In Italia ci sono ad oggi 1.800 consultori, metà di quelli necessari per legge per servire tutta la popolazione.

La crociata ideologica che è stata messa in campo ha fatto in modo di aprire le porte ai cosiddetti “movimenti per la vita” che giudicano l’aborto un crimine e di conseguenza colpevole chi lo pratica e chi lo sceglie.

Pensiamo a quanta pressione psicologica vengono sottoposte le donne che devono affrontare questa arena. Colpevolizzate, sollecitate a pentirsi, spinte a rinunciare ad abortire in cambio di promesse di un futuro sostegno economico.

In più, negli ospedali, l’obiezione di coscienza dei ginecologi, delle ginecologhe e del personale sanitario è talmente alta, complice l’indifferenza della politica, da rendere complicata, se non impraticabile l’interruzione di gravidanza in molte zone del paese. Si fatica a trovare informazioni; i tempi di attesa per abortire sono molto lunghi e spesso ci si deve spostare in un’altra regione per avere assistenza.

Due sono le parole che la legge garantisce e che devono essere rispettate: libertà e autodeterminazione.

La legge lo prevede, PRETENDIAMO che i consultori ritornino a essere luoghi di riflessione e rispetto! La legge esiste, PRETENDIAMO che sia rispettata!

COORDINAMENTO DONNE VAL PELLICE

HANNO ADERITO I SEGUENTI GRUPPI E ASSOCIAZIONI:

ASSOCIAZIONE GAIA PER LE DONNE DI PIOSSASCO
DONNE CONTRO OGNI GUERRA GRUPPO DEL PINEROLO
SVOLTA DONNA ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO PINEROLO
GRUPPO UOMINI IN CAMMINO - PINEROLO
GRUPPO DONNE COMUNITA' DI BASE VIOTTOLI PINEROLO
ANLIB – ANIME LIBERE ODV PINEROLO
COMUNITA' CRISTIANA DI BASE VIOTTOLI – PINEROLO
CON.V.O.I. - BRUINO
ASSOCIAZIONE ONLUS IPAZIA – CUMIANA
ASSOCIAZIONE CULTURALE “LEONARDO SCIASCIA” - BRICHERASIO
ASSOCIAZIONE ZONTA CLUB – PINEROLO
ARCI VALLE SUSA-PINEROLO APS
CONCISTORO DELLA CHIESA VALDESE DI TORRE PELLICE

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